Quando le storie del nostro sport partono da lontano è bello scoprirne la fonte. Per esempio il cavallo di questa fotografia. Si chiama Quattrino, italiano, nato nel 1925: qui lo vediamo montato dal maggiore Giorgio Morigi nel 1934.
Morigi è stato uno dei grandi cavalieri del salto ostacoli azzurro nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, mentre subito dopo la fine della seconda è stato il principale valorizzatore del portentoso grigio irlandese The Rock, dopo che il cavallo aveva debuttato in gara con il suo importatore Carlo D’Angelo e prima che Piero d’Inzeo e Graziano Mancinelli lo conducessero ai massimi fasti internazionali.
Quattrino sotto la sella di Giorgio Morigi è stato nel 1934 il quarto cavallo in Italia per somme vinte in concorso dietro fenomeni del calibro di Coclite (Carlo Kechler), Nasello (Fernando Filipponi) e Judex II (Alessandro Bettoni). Possono sembrare nomi e realtà facenti parte di un’epoca molto lontana rispetto all’attuale: e in effetti lo sono, senza dubbio, ma c’è un elemento di… continuità molto eloquente che collega Quattrino e quel momento storico alla nostra epoca. Un elemento che possiede un nome e un cognome: Michele Bicocchi.
Michele Bicocchi infatti è l’allevatore di Quattrino. Ma non solo: è anche il prozio di Giuseppe Bicocchi, cioè il padre del fortissimo cavaliere azzurro Emilio Bicocchi il quale a sua volta si distingue – oltre che per i suoi eccellenti risultati agonistici sia nazionali sia internazionali – per la continua valorizzazione di cavalli italiani. Come dire: la mela non cade mai lontano dall’albero…